venerdì 13 maggio 2011

Riconoscere il colesterolo buono da quello cattivo



Giorni fa, mi sono imbattuto su questo interessantissimo articolo che potrebbe interessare a molti. Segnalo anche il sito.
Articolo del giovedì 3 marzo 2011
Fonte: http://dieta-salute.blogspot.com

Il colesterolo buone e cattivo


Da quando si è scoperto la differenza tra colesterolo buono e cattivo, molte persone parlano continuamente della necessità di ridurre i livelli di colesterolo cattivo e aumentare quelli del buono. Tuttavia, molte volte il meccanismo alla base non è così chiaro e si finisce col pensare che questi termini si riferiscano a due diversi tipi di colesterolo quando in realtà si riferiscono alle molecole del colesterolo.

Per essere in grado di controllare periodicamente i livelli di colesterolo, innanzitutto dobbiamo capire il meccanismo che si trova alla base.

In primo luogo dovremo riconoscere che il colesterolo è formato essenzialmente di lipoproteine di bassa densità (LDL) e lipoproteine di alta intensità (HDL). Le lipoproteine HDL sono le responsabili del trasporto del colesterolo dai tessuti del corpo fino al fegato. In questo processo le HDL non fanno nient’altro che ritirare il colesterolo dalle arterie e trasportarlo al fegato perchè venga eliminato, e queste sono indicate come “colesterolo buono”. Sempre per questa ragione le elevate concentrazioni di HDL sono state messe in relazione con la prevenzione delle malattie cardiovascolari.

Al contrario, le lipoproteine LDL sono le resposabili di trasportare il colesterolo fino alle cellule attraverso il flusso sanguigno. Quando vi è un’eccesso di LDL il colesterolo si può accumulare nelle arterie e rendere difficoltoso il transito dell’ossigeno attraverso il sangue, questo aumenta il rischio di soffrire di problemi cardiaci e cerebrali. Per questo motivo l’LDL è conosciuto come colesterolo “cattivo”.

La maggioranza delle persone che soffrono di attacchi cardiaci presentano livelli di HDL inferiori ai 40 mg per decilitro di siero sanguigno; mentre che un livello dell’HDL di 60 mg/dl o superiore aiuta a proteggere contro una cardiopatia. Si deve inoltre riportare che le donne tendono a presentare livelli di HDL più elevati rispetto agli uomini e quindi, sarebbero maggiormente protette in modo naturale contro le malattie cardiovascolari. In questo modo è non solo consigliabile ridurre l’ingestione di quegli alimenti che favoriscono la formazione dell’LDL ma è altresì consigliabile aumentare il consumo di quegli alimenti che facilitino la formazione dell’HDL.

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