venerdì 15 ottobre 2010

Ivan Bogdanov, il capo degli hooligan Serbi



La mamma di Ivan, il capo ultrà serbo:
«È il figlio migliore del mondo»


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«Mi sento male quando vedo quello che si scrive su mio figlio. Mi ha chiamato e detto che sta bene»
BELGRADO - La madre di Ivan Bogdanov, il capo degli hooligan serbi protagonisti delle violenze di martedì sera allo stadio di Genova, ha difeso suo figlio, da lei definito «il figlio più tenero e migliore del mondo». «Il mio Ivan è il figlio più tenero e migliore del mondo», ha detto Fanika Bogdanov in un'intervista al quotidiano belgradese Alo!. Ivan, ha aggiunto, è un gentiluomo e un altruista, che ha pagato per il fatto di essere una brava persona.
«UNA BRAVA PERSONA» - «Penso che lui sia una brava persona per tutti gli altri, eccetto che per se stesso». Ivan, 30 anni, abita con la madre in un appartamento a Dedinje - quartiere residenziale ed elegante della collina di Belgrado. Il padre è morto sei mesi fa. La madre ha ammesso che per lei è stato molto difficile vedere suo figlio incitare gli hooligan allo stadio di Genova, e che sta male per gli articoli sui giornali e le accuse contro di lui. «Mi ha chiamato giovedì, abbiamo parlato brevemente e mi ha detto che sta bene», ha affermato la donna. «Mi sento male quando vedo quello che si scrive su mio figlio, vi prego di capire», ha concluso la signora Fanika che ha chiesto di non porle altre domande. Anche alcuni vicini di casa, sentiti dal giornale, hanno parlato molto bene di Ivan Bogdanov, soprannominato in Italia «Ivan il Terribile». Uno di loro ha detto tra l'altro che Ivan sarebbe stato «rovinato» e che «quello che viene scritto su di lui non lo si scrive neanche per Bin Laden».
UDIENZA DI CONVALIDA ARRESTI - Nell'interrogatorio di convalida dell'arresto presso il giudice per le indagini preliminari, Ivan Bogdanov, ha detto di non avere voluto causare l'interruzione della partita ma solo contestare la federazione serba perché non faceva giocare i calciatori della Stella Rossa. Bogdanov, che ha rinnovato le scuse all'Italia, ha detto di essere arrivato nel capoluogo ligure il giorno prima della partita e di aver dormito a Varazze. Il gip ha convalidato il suo arresto e di altri tre tifosi serbi. Sabato finirà gli interrogatori degli altri quattro fermati. Lunedì i difensori degli otto tifosi incontreranno il pm per decidere se patteggiare o andare a giudizio.
BANDIERA - La scena di Bogdanov che bruciava la bandiera albanese ha scatenato varie proteste. A Pristina, capitale del Kosovo, circa 200 universitari sono scesi in piazza per protestare contro l’oltraggio al drappo rosso con l’aquila bicefala nera al centro: pur non essendo la bandiera ufficiale, molti kosovari continuano a considerarla propria. A Tirana mercoledì una decina di manifestanti hanno dato fuoco alla bandiera serba di fronte l’ambasciata di Belgrado in Albania.


La storia di «Ivan il Terribile»
Ultrà e disoccupato



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Si chiama Ivan Bogdanov, 30 anni. È disoccupato e su di lui pendono quattro denunce penali

BELGRADO - Il capo ultrà serbo che è stato arrestato dalla polizia italiana in seguito agli scontri per i quali martedì sera è stata sospesa la partita di calcio Italia-Serbia a Genova si chiama Ivan Bogdanov e sarebbe un noto ultrà del gruppo Ultra Boys della Stella Rossa Belgrado.
DISOCCUPATO - Lo scrive il sito della radio B92. Su Bogdanov, detto anche «Coi», è disoccupato e su di lui pendono quattro denunce penali. Secondo il sito di Politika gli incidenti sarebbero stati scatenati e pianificati da gruppi ultrà della Stella Rossa che non hanno perdonato al portiere serbo Vladimir Stojkovic di essere passato al Partizan Belgrado. Politika dice anche che la polizia serba aveva condiviso con quella italiana la notizia che a Genova sarebbe arrivato un gruppo di tifosi intenzionato a provocare incidenti. Intanto Ivan, arrestato alle tre di notte, nascosto nel portabagagli di un bus di tifosi, dopo esser rimasto tutta la notte in camera di sicurezza della questura, è stato trasferito nel carcere genovese di Marassi.

Fonte : Corriere della sera del 15 ottobre2010

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