venerdì 22 febbraio 2008

Voragine a Marina di Lesina

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Riferimento: Gazzetta del Mezzogiorno 19 Febbraio 2008


Una voragine davanti alla chiesa Stella Maris” di Marina di Lesina. Si è aperta nelle ultime ore con un diametro di una decina di metri fortunatamente senza provocare danni a persone e cose. Sul posto sono intervenuti i responsabili dell’Ufficio tecnico comunale, agenti della polizia municipale e alcuni amministratori per fare una prima disamina del problema.

A prima vista sembrerebbe un cedimento del manto stradale per via di alcuni smottamenti provocati dal deflusso delle acque piovane. Sembra infatti escluso che possa trattarsi di un ulteriore aggravamento dell’erosione nel sottosuolo del villaggio turistico da anni alle prese con questo problema.Dissesto idrogeologico provocato dallo scioglimento delle pareti gessose che corrono lungo il canale “Acqua ro t t a ” e nel sottosuolo del centro vacanziero: rocce che, a contatto con l’acqua salata provocano una reazione chimica che porta allo scioglimento della massa gessosa facilitando il propagarsi delle acque e il relativo cedimento delle strutture edilizie. Tant’che più di un condominio – soprattutto nella zona che corre lungo il canale che collega la laguna al mare - sono a rischio crollo. Un problema che si trascina da anni e che si spera venga quantomeno fronteggiato.Ora la nuova voragine nel centro del villaggio turistico che d’estate conta alcune decine di migliaia di presenze e che è sempre più costretto a fare i conti con problemi di varia natura. Non ultimi gli incendi della scorsa estate che hanno praticamente distrutto gran parte del Bosco isola e della pineta che si erge a ridosso della spiaggia. Disagi che non hanno mancato di creare dibattito e che sicuramente saranno oggetto di animata discussione nella campagna elettorale ormai alle porte per la elezione del sindaco e il rinnovo del consiglio comunale.Forti di queste esperienze gli operatori temono che la voragine da poco creatasi possa creare altri grattacapi alla già precaria situazione economica degli operatori locali. In pratica, pensano che si possa esagerare nei giudizi e giudicare più grave del previsto l’apertura creatasi ai piedi della chiesa. Il tutto a pochi mesi dalla riapertura della stagione turistica. Ecco perché gli operatori chiedono la massima attenzione su questo problema e un accertamento ad hoc delle cause che hanno provocato il cedimento del sottosuolo. «Sarebbe assurdo pensare - sostengono - che si tratti dell’erosione. L’epicentro del fenomeno è fin troppo lontano».

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